"If I had a world of my own, everything would be nonsense.

Nothing would be what it is, because everything would be what it isn't."

martedì 26 giugno 2012

25th Sign - My Fantasy/Your Reality

Sulle certezze fondiamo la nostra stabilità e nella realtà appoggiamo i piedi con sicurezza. La realtà, qualcosa che per definizione è certa, cos'è che ha permesso che si sviluppasse? Da dove nasce la realtà? Per me la risposta è una...

La realtà nasce dalla fantasia.
Nella fantasia di una persona ci sono idee, creazioni e infinite possibilità. E' come se fosse un mondo parallelo a quello reale, un mondo in cui la realtà si sviluppa ramificandosi. La realtà in fondo è soltanto una delle tante possibilità.
Nessuno di noi è vincolato da un'unica via, ci è dato scegliere e io ho scelto di vivere nella fantasia, in cui non ci sono limiti, per plasmare la mia realtà e non vivere semplicemente in quella di qualcun altro. Ciò che vedono i miei occhi è tutto sotto sopra, le cose sembrano non avere un senso ma per me ne hanno molto di più così.

"Il mio mondo non è il posto su cui appoggiamo i nostri piedi ma il posto a cui rivolgiamo i nostri pensieri."

1 commento:

  1. E cosa ne pensi se mentre cammini nella tua realtà, nella tua fantasia, improvvisamente ti ritrovi a camminare inconsapevolmente in quella di qualcun altro? ... Più leggo quello che scrivi, più il suono della mia fantasia si fonde insieme a questa melodia che sembra nata per esser suonata insieme... E' come il disegno di un albero che cresce su di un foglio bianco... e dopo 20 anni di crescita si scontra con un ramo di un altro albero identico, nato e cresciuto ad un altra estremità del foglio... inizialmente l'albero non si rende neanche conto che sta iniziando a far crescere i suoi rami intorno a quelli di un altro albero talmente lo sente uguale... ma più percorre i suoi rami... più sente il suono dello scorrere della sua linfa... e lo percorre fino alle radici... più nasce lo stupore... gioia... e lacrime...resina che inizia a sgorgare da ogni ferita oramai chiusa ma senza tristezza, senza più paura. Ma con la certezza che in quel foglio bianco da far paura, non è solo.

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